Trasferirsi in un borgo. Ecco come scegliere il luogo, il lavoro e le persone che fanno che per te
Oggi ci sono molte opportunità di trasferirsi in uno dei tanti fantastici borghi Italiani.
La pandemia, lo smart working, i tempi difficili rendono vantaggioso l’abitare in piccoli centri urbani, con molte diverse soluzioni.
Affitto o acquisto facilitati, lavoro da remoto, cooperative di prossimità, ecovillaggi, Cohousing… sono gli elementi che consentono un vero cambio di vita.
Domande e risposte che ti devi porre per fare un piano di trasferimento che funziona
Cosa realmente stai cercando?
E’ fondamentale che tu abbia le idee chiare su quello stai cercando. Di cosa si tratta? Un migliore ambiente naturale, un cambio di stili di vita, nuove relazioni umane…
Hai una lista di obiettivi?
Puoi tradurre la domanda precedente in una lista di obiettivi in cui stabilisci le tue priorità in ordine crescente.
Vuoi trasferirti da solo con il partner o con tutta la famiglia?
Il numero delle persone che si trasferiscono è importante così come la loro strutturazione, se sei solo avrai esigenze molto diverse rispetto ad una famiglia.
Hai pensato a cambiare lavoro?
Il lavoro è uno dei motivi del trasferimento? Oppure vuoi continuare con ciò di cui ti occupi attualmente? In entrambe i casi è indispensabile fare un piano professionale.
Che margini economici hai?
Andare a vivere in un borgo può permettee un certo risparmio economico rispetto ad una grande città. Si tratta comunque di un cambiamento che richiede un investimento iniziale. Fai un attento piano economico.
Hai pensato ad un piano B?
Nella maggior parte dei casi si tratta di un cambiamento di vita radicale e per quanto tu abbia verificato accuratamente la situazione in loco, successivamente al trasferimento si possono verificare degli imprevisti. Cerca di non essere impreparato e preparati una soluzione di ricambio
Hai altre domande?
Parliamone! Se vorrai potremo programmare assieme un piano di cambio vita che ha tutti i presupposti per funzionare.
Ti posso aiutare con un percorso che realizzi il tuo sogno, perseguendo obiettivi concreti che siano a portata di mano, cambiando il tuo stile di vita e utilizzando i tuoi talenti nascosti.
Se sei interessato e motivato a cambiare vita e a trasferirti in nel luogo che realmente desideri è importante fare qualcosa di più che sfogliare articoli.
Io ti posso aiutare a trovare le informazioni giuste, a entrare nel network di contatti che ti servono e a fare un piano che riduca al massimo spese e rischi.
Grazie alla mia esperienza e alle mie ricerche sul cambiamento, ho avuto il privilegio di accompagnare molte persone in percorsi di cambiamento che si sono tradotti in una maggiore felicità di vita. Leggi il programma del percorso
Come fare un piano che funzioni e che riduca al massimo spese e rischi?
Parliamone e troviamo la strada migliore per realizzare ciò che desideri!
Ci sono vantaggi e svantaggi di abitare in un borgo
- Sotto l’aspetto lavorativo ci possono essere varie opportunità fra le molte lavorare in smart working, recuperare attività di economia locale e utilizzare i tanti bandi che finanziano nuove attività.
- Sotto il profilo economico la situazione è molto favorevole per la facilità di trovare una casa a basso costo o addirittura in comodato, il costo della vita è molto più basso e tutto sommato chi si trasferisce in un piccolo comune può fare grandi risparmi.
- L ‘aspetto della qualita’ della vita è invece il più ingannevole. Paradossalmente è proprio l’aspetto più attrattivo a creare maggiori difficoltà.
E’ vero, non mancano aria buona, tranquillità e non c’è affollamento né traffico ma il passaggio dalla grande citta alla vita di un paesino spesso non è facile.
Vengono a mancare infatti i servizi che sono ritenuti importanti da molti: i grandi luoghi di ritrovo, centri commerciali, ristoranti.
Gli eventi di vario tipo spariscono lasciando il vuoto quotidiano che in un piccolo paese diviene spesso incolmabile .
Le relazioni interpersonali diventano poi difficili per la diversità di stile divita che può sfociare in una sensazione di isolamento e solitudine.
Come trovare un borgo che ti piace.
Il primo passo è raccogliere le informazioni necessarie. Vale la pena di rivolgersi al sindaco o in municipio per avere informazioni sulle iniziative e i progetti che stanno nascendo numerosi in molto comuni Italiani.
Un ottimo esempio è Castel del Giudice, dove è stata costituita un’azienda agricola per la coltivazione delle mele bio in un terreno abbandonato, aggiungendo poi anche orzo e luppolo e avviando una produzione di birra artigianale.
E’ stato inoltre creato un albergo diffuso che sta avendo un grande successo.
Con la connessione internet veloce in fibra ottica sono stati così creati 70/80 posti di lavoro, che possono avviare un processo di ripopolamento felice.
Perchè Luca Mercalli ha deciso di vivere in un borgo
Dice Mercalli « volevo sfuggire al cambiamento climatico: nella mia casa in collina, a 500 metri all’imbocco della Val di Susa, ormai d’estate ci sono 40 gradi, e nugoli di zanzare tigre. Impossibile stare all’aperto.
Le terre alte hanno un enorme potenziale ma bisogna essere in tanti a sceglierle, per fare massa critica e spingere la politica a favorire chi sceglie di tornare ai borghi e ristrutturare, soprattutto in un’ottica di risparmio energetico.
Oggi non è più necessario compiere una scelta definitiva, tra città e campagna. Lo smart working rende possibile una modalità ibrida, come la mia».
2023: i 5 borghi in cui si vive meglio
LegaCoop ha avviato un progetto di cooperative di comunità
Le cooperative funzionano molto bene e decidno in autonomia come reinvestire gli utili: aprendo un bar, recuperando spazi comuni. Coop StartUp ha lanciato una campagna di crowdfunding che ha raccolto 100mila euro per una decina di progetti.
Un esempio è la Val di Vara, a poca distanza dalle Cinque Terre, a un passo dall’autostrada e dalla stazione ferroviaria di La Spezia. Un posto ben collegato, dove internet funziona, ci sono scuole e doposcuola, medici e spesa a domicilio.
In Val di Vara si mira ad uno stile di vita diverso, dove le relazioni contano ed è tutto a portata di mano, in un polmone verde che è anche uno dei primi distretti bio in Italia.
La locale cooperativa di comunità Vara conta un centinaio di appassionati soci che lavorano a rivitalizzare il tessuto socioeconomico, puntando sulle risorse del territorio senza dimenticare lo sviluppo di internet veloce.
Il progetto Coliving dell’Agenzia per la Famiglia della provincia di Trento
In Trentino è nato un progetto di abitare collaborativo denominato “Coliving: collaborare, condividere, abitare”. Obiettivi generali del progetto sono: favorire il ripopolamento del territorio; sostenere l’autonomia dei giovani, utilizzare la forma del Coliving quale strumento strategico per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico. Rinsaldare e dare vita a nuove reti sociali che condividono l’idea di un welfare generativo mettendo al centro politiche giovanili, abitative, sociali e lavorative, che insieme concorrono alla costruzione di patti fiduciari tra nuove generazioni e abitanti dei territori.
Coliving Luserna è un progetto di cambio vita per famiglie nato all’interno del Distretto famiglia della Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri e promosso dall’Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili.
L’iniziativa prevede la messa a disposizione di alloggi da arredare, nel Comune di Luserna, con contratto di comodato a titolo gratuito.
I primi alloggi sono stai già assegnati a quattro famiglie che hanno deciso di cambiare il corso della loro nuova vita.
Miriam, dell’Associazione Comunità e Famiglia, ha cambiato vita trasferendosi in un borgo toscano
“Tiro le fila del tempo trascorso e girandomi indietro, guardo la nostra strada bianca, quella che abbiamo percorso per arrivare fino a qui.”
La nostra storia l’avete già sentita da qualcun altro. È uguale alle tante storie che accomunano coloro che hanno scelto la vita comunitaria.
Comincia con un sogno, un desiderio profondo di cambiamento, la voglia di non sentirsi impotenti di fronte ai tanti guai del mondo, così da poter guardare mio figlio negli occhi domani, e dirgli “io ci ho provato”.
Dal sogno nasce l’avventura, che per noi è stato prima uno scegliersi come compagni di gioco, poi una fitta ricerca sul territorio per trovare la soluzione abitativa che venisse incontro ai bisogni delle nostre due famiglie, dei nostri sei bambini.
Da dove iniziare per vivere in un borgo che ci soddisfi
Nel concreto, ci siamo trovati a bussare alle porte di chiunque avesse una casa abbastanza grande da poterci ospitare e un cuore abbastanza grande da potercela offrire in cambio della ristrutturazione.
Sei mesi di ricerche, mentre per metterci fretta avevamo disdetto i nostri affitti e dovevamo ad ogni costo trovare casa. Alla fine, l’offerta!!
A Pulicciano piccolo borgo alle pendici del Pratomagno (provincia di Arezzo, ndr), la canonica della chiesa è disabitata da anni.
Una grande casona gialla che aspetta noi e la nostra voglia d’avventura.
La sfida è bella, è una vetta che cominciamo a scalare: il paesino è oggi quasi disabitato, situato a quattro chilometri dalla deliziosa cittadina medievale di Castelfranco di sopra.
Pulicciano offre ampie possibilità di case sfitte da riempire, spazi vuoti da abitare.
Decidiamo di accettare l’offerta, e parte il fermento creativo per progettare gli spazi, preparare la bozza per il contratto. Poi, a settembre, il vescovo firma il documento di comodato e, a sorpresa, ci offrono anche un’altra casa da poter utilizzare per il nostro progetto. Decidiamo di trasferirci a Pulicciano: la famiglia di Stefano e Iselin prende una casa in affitto, noi decidiamo di entrare direttamente in canonica, dove l’esistenza di un bagno e una cucina permette di abitare almeno una parte della casa. Ed eccoci qui. Oggi sommersi dagli scatoloni e dai lavori da fare, ma felici del nostro presente e fiduciosi verso il futuro.
Miriam http://acftoscana.wordpress.com/
I Borghi dove ti pagano per andare a vivere

Il Borgo dei Borghi, la classifica dei più amati dagli italiani
Il concorso Borgo dei Borghi è un concorso organizzato dall’Associazione Borghi più belli d’Italia insieme al sostegno della Rai con l’obiettivo di valorizzare e difendere i territori, la storia e le tradizioni dei piccoli centri.
Ecco la lista dei vincitori a partire dal 2014
2014: Gangi, Sicilia
2015: Montalbano Elicona, Sicilia
2016: Sambuca di Sicilia, Sicilia
2017: Venzone, Friuli Venezia Giulia
2018: Petralia Soprana, Sicilia
2019: Gradara, Marche
2020: Bobbio, Emilia-Romagna
2021 Tropea, Calabria
2022 Soave (Veneto – Verona)


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Buongiorno, molto interessante e importante.
Si, sono in cerca di una nuova strada da imboccare, sono singol e cerco un posto nuovo dove vivere.
Le cose negative del mio caso: vivo di assegno sociale (698 euro), da poco ho compiuto 79 anni (anche ancora non si vedono).
Grazie del Vostro lavoro.
Buona giornata
Francesco
Ciao Francesco ho letto il tuo commento se vuoi possiamo fare una chiaccherata per telefono.
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