Cohousing: vivere con la porta aperta.
La vita in Condomini Solidali, Ecovillaggi, Cohousing fa per te? Ci sono in Italia e in genere nel mondo piccoli nuclei umani che stanno conducendo delle sperimentazioni socialmente avanzate, dove il cambio di stili di vita avviene attraverso nuove modalità pratiche di una gestione ottimizzata delle risorse, degli spazi abitativi e delle finanze. Ma il segreto è sempre nella forza di intense e profonde relazioni interpersonali, come nel caso dell’associazione MCF che riunisce una rete di comunità abitative in tutta Italia.
“Vivere con la porta aperta” è lo stile di vita (ed il titolo del libro) di Bruno Volpi fondatore di “Mondo di Comunità e Famiglia”. Sono storie ed esperienze di vita in cascine di campagna, in condomini di città o in comunità diffuse a macchia di leopardo dove famiglie e individui scelgono di condividere la loro vita, dimostrando giorno per giorno che insieme è meglio.
Il nucleo centrale e rappresentato dalle comunità di famiglie che sono comunità di comunità in cui famiglie, o anche le singole persone che, riconoscendo di non bastare a se stesse, decidono, di vivere accanto ad altri in modo solidale. La comunità di famiglie non si costituisce sulla fusione, ma sul vicinato solidale, non sulle norme, ma sulla fiducia reciproca.
Le parole chiave di questa esperienza sono: condivisione, sobrietà, accoglienza, solidarietà. Ognuno ha un suo ampio appartamento e una sua sovranità inalienabile ed è totalmente responsabile di sé e delle proprie scelte. L’equilibrio che si persegue tra valori e stile di vita ed il sostegno reciproco vissuto in una casa solidale, consente alle famiglie e alle persone di trasformare le parole che si portano nel cuore in pratica quotidiana.
Le case in cui si vive, attivano così risorse per l’accoglienza, scoprendo giorno dopo giorno che l’apertura è commisurata al ben essere e lo star bene è anche proporzionale all’apertura verso gli altri. Sono famiglie e persone che ricercano uno stile di vita sobrio, essenziale nei consumi, non inseguono l’accumulo e lo sperpero dei beni, ma investendo sulle relazioni con le persone nel rispetto dell’ambiente.
Le comunità familiari raccolgono alcune regole basilari in una “carta di vita”, e nominano un presidente con funzioni organizzative che si confronta con gli altri presidenti. Sono associazioni di mutuo aiuto in rete tra loro. Le strutture hanno spazi riservati alle esigenze del quartiere e della comunità locale in cui sono situate : saloni, giardini, foresterie fruibili dai cittadini, dagli associati e dalle associazioni della zona. Possono essere cascine ristrutturate, oppure strutture in contesti più urbani, possono situarsi accanto a realtà sociali bisognose di cura e servizi come comunità per minori, malati psichici, anziani, persone portatrici disvantaggi.
In “Mondo di Comunità e Famiglia” alle esperienze più strutturate si aggiungono poi altre modalità di vita insieme: le comunità senza casa, chiamate «territoriali» che si esprimono in mutuo-aiuto fra vicini, apertura verso chi ha bisogno per vivere da subito con lo spirito della comunità, una cassa in comune, la spesa insieme, e incontri settimanali per discutere e condividere problemi e fatiche.
Vivendo così, con la porta aperta, succede poi di ritrovarsi anche con il cuore, e la mente aperti e la inesauribile e rivoluzionaria voglia di amare cio che sta accanto e tutto intorno, riuscendo a realizzare e a tradurre in pratica quella società utopica che gli uomini da sempre sognano ma hanno così tanta difficoltà a realizzare.
http://www.comunitaefamiglia.org/
http://www.fondazioneicare.org