Sesso e Cibo sono i nostri migliori alleati.

Sesso e Cibo sono i nostri migliori alleati.

Sessualità, benessere ed un buon rapporto con il cibo sono formidabili strumenti di crescita personale.

Cibo e Sesso. Ti sei è mai soffermato/a a riflettere sul tuo personale rapporto con almeno uno di questi due aspetti della nostra vita quotidiana?

E chi non l’ha fatto?

E’ un confronto quotidiano per tutti noi, per l’ampissimo fronte su cui si sviluppa. Coinvolge infatti la dimensione fisica, quella mentale-psicologica e quella emozionale.

Ognuno di noi è alla continua ricerca di un personale equilibrio tra il piacere e il modo in cui vorremmo o dovremmo essere.

Quanto senti essere consapevole del tuo rapporto con il piacere e sopratutto in che modalità lo vivi?

E ancora: si tratta di piacere, oppure di sofferenza, o ancora di dipendenza?

Ed è proprio nell’esplorazione del nostro modo di essere e di sentire che possiamo far emergere elementi di grande aiuto per la crescita personale.

La nostre vità è continuamente immersa nelle emozioni che provengono dalla nostra esperienza con il cibo e con il sesso con modalità e livelli molti diversi, ed è proprio l’intensità di questa scala emozionale che può essere un potente strumento di sviluppo personale.

Il bandolo della matassa sta nel come e nel quanto facciamo attenzione alle più piccole e sottili fonti di piacere, a partire ad esempio da una piccolissima esperienza di gusto come un caffè.

Partiamo da un caffè

Bere un caffè è un atto usuale che probabilmente non ci fa riflettere più di tanto, allo stesso tempo però è un piacere di cui molti non si vorrebbero mai privare. Possiamo con un piccolissimo sforzo provare a rispondere ad alcune domande:

com’è il momento dell’attesa quello in cui magari ci mettiamo d’accordo con un amico o collega per prenderci una pausa caffè.

-cosa sentiamo quando il barista ha appena posato sul banco davanti a noi la tazzina e ci troviamo alla presenza del nostro beneamato caffè

– poi iniziamo a bere e a differenza del solito possiamo prestare attenzione alle piccole variazioni di gusto che accadono mentre beviamo.

– quando la tazzina è ormai vuota come ci sentiamo?

– cosa ci aspettiamo una volta che abbiamo preso il nostro caffè?

– facciamo fatica a tornare alla dimensione non-caffè ( forse no-relax) o rimaniamo delusi se non arriva la sferzata di energia?

Un altro esempio:

Succede che anche la sola visione o l’ aspetto fisico di una persona possa creare turbamenti ed emozioni: 

– Cosa succede in quel momento che ci accorgiamo che il nostro stato emozionale sta cambiando solo perchè siamo alla presenza di qualcuno che non ci è indifferente, magari è una persona perfettamente sconosciuta…

– Cos’è che provoca eccitazione? Come parla? Come si muove? Che effetto provocano linea delle spalle o le gambe?

-Dove sta andando la nostra mente?

– Quali pensieri arrivano e quanto potere hanno su di noi e sul nostro comportamento?

– Come ci sentiamo in questa situazione?

Qualsiasi sia la nostra reazione non è bene reprimere o combattere le sensazioni e lo stato di eccitazione, dopo vederemo perchè…

La cosa giusta da fare è infatti metterle sotto osservazione!

il piacere come strumento di crescita personale.

In ciascuna di queste situazioni, per quanto piccole ed usuali possano essere queste percezioni, sembrandoci magari superficiali e senza importanza, è necessario predere atto che possiamo cambiare la prospettiva dandogli tutta l’importanza che meritano. Sono percezioni fondamentali e costituiscono il bandolo della matassa che ci consente di utilizzare il piacere come strumento di crescita personale.

Il sesso e il cibo sono un meraviglioso strumento di giocosa esplorazione, così vasto e complesso che possiamo continuare a giocare per tutta la vita, senza avvicinarsi minimamente a considerarla un’esperienza esaurita.

Tutto quello che dobbiamo fare per utilizzare al meglio le nostre risorse è osservare attentamente, specialmente all’inizio del processo, quando tutto inizia e siamo nella dimensione ordinaria dei piccoli quotidiani e inconsapevoli gesti.

Non occorre essere travolti da chissà quale passione fisica o perdersi in inenarrabili abbuffate per accorgersi di quanto ci accade, la cosa migliore è osservare il più frequentemente possibile le nostre piccole, quotidiane passioni perchè divengano uno strumento di crescita e non di dannazione.

Certo è necessario un cambio dei tempi: se siamo sempre di fretta e corriamo inseguendo chissà quali impegni non possiamo neanche accorgersi di questa speciale dimensione che diviene un appassionante gioco interiore.

Non c’è bisogno di cambiare troppo. Si tratta di concederci dei micro spazi, che chiunque può trovare. Quando allora entriamo in questa nuova dimensione possono accadere cose magiche, ne ho già scritto qui.

La parola che definisce tutto ciò è consapevolezza o mindfulness, ne parlo più estesamente qui . Si tratta di uno stato interiore in cui ci troviamo quando portiamo l’attenzione su un fenomeno, focalizzandoci su di esso il più possibile senza farsi distrarre da altro.

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Due esercizi per capire meglio

Per quanto riguarda il cibo un buon esercizio è osservare nel corso dei giorni l’andamento dell’appetito: come insorge, quanto frequentemente, e poi cosa succede quando arriva il momento di mangiare, osservando sempre cosa e come mangiamo.

Tutto ciò sempre e accuratamente senza esprimere alcun giudizio: ho troppo appetito, ho troppa o poca fame, ho mangiato troppo e altre cose del genere. Esprimere giudizi ci impedisce di sentire e perciò di crescere. 

Un ottimo accorgimento tecnico è prendersi il tempo per osservare rallentando i tempi, fermandosi di tanto in tanto su uno specifico momento, per conferire più attenzione a quello che sta succedendo.

Queste e altre tecniche sono molto utili nel caso che il tuo rapporto con il cibo non sia proprio come lo vorresti.

Anche il sesso può e deve divenire oggetto di attenta osservazione come ci dice il Tantra, la famosa disciplina spirituale indiana che 1500 anni addietro insegnava a perseguire l’illuminazione attraverso il sesso e la sacralità delle pratiche sessuali.

Il punto di partenza è sempre la semplice osservazione. Partiamo pure da momenti apparentemente insignificanti, ad esempio quando non c’è nessuna interazione fisica con altre persone, possiamo magari vederle a distanza o anche solamente pensarle.

Osserviamo all’inizio le piccole differenze nel nostro stato interiore, continuando a seguire nel corso del tempo quello che cambia, ponendo particolare attenzione all’evoluzione del nostro comportamento, sempre senza giudicarlo o modificarlo volontariamente. 

Se poi arriva il momento in cui l’energia sessuale diviene più intensa e incalzante non dovremo fare altro che adeguare l’osservazione agli eventi. Potrà sembrare impossibile essere attenti e consapevoli anche all’acme dell’eccitazione ma questo è proprio l’oggetto del Tantra, che richiede livelli successivi e molta pratica.

Suggerimenti generali ispirati alla mindfulness

Questi esercizi possono apportare grandi benefici a chiunque non si senta a suo agio nel rapporto con il cibo e con il sesso, possono migliorare o addirittura risolvere situazioni non facili anche sino dalle prime fasi. 

Attenzione però che sono attività semplici ma non facili: eseguirle è alla portata di chiunque, più difficile è farlo correttamente e sopratutto con costanza, che poi è il segreto per grandi risultati. Nelle prime fasi, quelle di impostazione di una pratica costante può essere molto utile chiedere aiuto a un coach per trovare il proprio metodo.  

Cosa succede quando entriamo in sintonia con la consapevolezza

L’attività dell’osservare che può sembrare inutile o perfino insulsa è in realta una delle pratiche più antiche per la ricerca interiore e per l’ elevazione dello spirito. Armonizzare la mente con ritmi più lenti concedendoci frequenti pause è la modalità che ci mette in contatto profondo con noi stessi e ci permette stati di comprensione a cui non riusciamo ad accedere quando siamo presi dalla fretta. Le pause infatti riservano spesso interessanti scoperte

Come tutto cio è collegato al senso di colpa

Chi di noi non si è sentito in colpa per avere mangiato troppo o per essersi nutrito di alimenti che ci fanno male. Il senso di colpa è comunissimo.

Ci sono due passi da fare perchè non divenga una sofferenza ma al contrario possa essere un incentivo a migliorare.

1. Ricordiamoci che siamo umani e come tali non siamo perfetti, quando sbagliamo la cosa migliore che possiamo far è essere comprensivi e perdonarci del piccolo sgarro compiuto, riconoscendo però che è importante farsi aiutare per non perdere la giusta via.

2. Applichiamo con costanza la pratica dell’osservare senza giudicare: mai lasciarsi coinvolgere, discutere mentalmente, parteggiare. L’osservatore, che siamo sempre noi, e una terza persona che vede ma non giudica e proprio per questo capisce quale è la soluzione. Ecco perciò il segreto di questa pratica: un’osservazione attenta e non giudicante è la chiave di accesso a intuizioni che altrimenti non riusciremmo ad individuare.

Non reprimere mai perchè gli effetti collaterali possono essere terribili.

Da sempre le religioni hanno sostenuto l’idea che il sesso è un male e va pertanto combattuto e represso. L’evidenza dei fatti nel corso dei secoli ha dimostrato che non è possibile cancellarlo facendo finta che non esista, perchè le conseguenze sono le molte aberrazioni che provengono dalla negazione di una così importante parte di noi. Il sesso è una meravigliosa e sana manifestazione dell’ energia vitale e come tale va inteso in tutta la sacralità che gli spetta, come la tradizione indiana del Tantra ci dice da molti secoli. 

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